Il gender equity project sviluppato da NUCAFE
Nel tentativo di migliorare le relazioni tra uomini e donne, NUCAFE sta attuando un progetto di parità tra i sessi definito "
Migliorare la parità nel processo decisionale nelle famiglie di coltivatori di caffè in Uganda". Grazie ai finanziamenti da parte di DANIDA / ASPS, il progetto è stato finora portato avanti in quattro distretti: quello di Nebbi, Masaka, Bushenyi, Kapchorwa e nel 2010 il progetto si è allargato ai distretti di Lira, Manafwa, Kamuli, Luweero, Mpigi, Kasese e Rakai.

Il
gender equity program è finalizzato a promuovere un equo processo decisionale all'interno delle famiglie di coltivatori, dei gruppi, delle associazioni e della struttura di NUCAFE, con lo scopo di migliorare la produttività e la redditività degli uomini e delle donne attraverso la catena di valore del caffè.
Il progetto mette in evidenza le differenze di comportamento tra i sessi all'interno delle comunità di agricoltori e questi dati sono stati raccolti e analizzati come base di riferimento e guida per lo sviluppo della politica di parità tra i sessi e del suo processo strategico da parte di NUCAFE.
Il direttore esecutivo NUCAFE, Joseph Nkandu, afferma che le capacità degli agricoltori che aderiscono all'associazione e dello staff sono state indirizzate all'attuazione anche di iniziative di parità tra i sessi e che esse hanno svolto un ruolo importante nel migliorare la produttività, la redditività e la qualità del chicco di caffè.
Da quanto emerso durante le interazioni con gli agricoltori, le donne sono state viste essere più coinvolte in diverse fasi produttive della lavorazione, ad esempio, nella potatura, nella raccolta ed essiccazione per citarne alcuni, ma quando si tratta di prendere decisioni su come spendere i guadagni era solo di un uomo la decisione.

Il caffè era ancora considerato essere un prodotto del lavoro dell'uomo e il suo ricavato più di un uomo che di una donna. Durante il boom economico del caffè si verificavano spesso situazioni in cui uomini sposavano altre donne o situazioni di alcolismo, e le donne trovate a vendere un po' di caffè senza il consenso dell'uomo per i bisogni domestici, venivano accusate di "rubare".
Questo causò
violenze domestiche e divisioni familiari che ebbero dirette conseguenze sulla produttività, perchè il caffè veniva venduto senza valore aggiunto dagli uomini abbandonati dalle donne, che ormai avevano capito che il guadagno del loro lavoro era soltanto maschile.
Dopo l'intervento di NUCAFE, gradualmente c'è stato un cambiamento positivo e le comunità coinvolte apprezzarono tale promozione di pratiche eque tese a favorire
la parità nelle decisioni tra
le famiglie di agricoltori di caffè e riuscirono ad incrementare la
performace a lungo termine.

Inizialmente le donne non erano visibili nella partecipazione attiva nei gruppi e nelle attività delle associazioni e questo era anche dovuto alle norme ed alle consuetudini che impedivano alle donne di uscire e contribuire allo sviluppo della comunità.
NUCAFE è orgogliosa di segnalare storie di succeso di agricoltori che hanno fatto ricorso al lavoro dei componenti delle loro famiglie. Questo approccio ha migliorato notevolmente la produttività e il reddito migliorando la condizione di vita degli agricoltori.
Dal giugno 2008 al 2009, l'associazione ha raggiunto il numero di oltre 1.000
coltivatori di caffè e in media la partecipazione delle donne ha raggiunto il 43% e degli uomini il 57% rispetto al minimo del 10% e 90% quando il
gender equity program non aveva effetto.